E’ più difficile commentare con obiettività una vittoria che una sconfitta.
Però è importante
provare a trasmettere quello che è accaduto ieri sera anche
ai ragazzi e ai genitori che non hanno
potuto essere presenti.
Nella storia del calcio, le partite più aperte e spettacolari sono quelle
per evitare l’ultimo posto in classifica, oppure quando si lotta per non
retrocedere. L’orgoglio di non apparire i più scarsi e la determinazione con
cui si affronta un avversario allo stesso livello lasciano sempre da parte il
tatticismo tipico dei derby e delle partite ai vertici. Pronti, via: l’Opera
passa in vantaggio.
Se noi ci siamo
presentati rinforzati in difesa e in attacco con gli innesti di Motterlini
e Lazzari,
più – per l’occasione – Giarratana, l’Opera rispetto
alla gara rinviata dello scorso 29 novembre
schiera 2 nuovi ragazzi del 94, uno
in difesa e uno in attacco, il devastante numero 11 una montagna umana di
muscoli e tecnica. Insomma, nessuno ci sta a perdere: i loro 3 e i nostri 10
gol segnati
finora e i rispettivi 44 e 26 gol subiti sono solo un ricordo. Per
entrambi il campionato comincia ora.
E noi siamo già sotto di un gol.
Qui entra in
gioco il modo di pensare il calcio di ogni squadra: l’Orpas comincia ad
organizzarsi,
macina gioco, prova a tirare da tutte le parti (quasi mai nello
specchio della porta, se non con
conclusioni telefonate); l’Opera invece, forte
del vantaggio acquisito, schiera due solide barriere, una fisica a metà campo
nel quale emergono il numero 11 e il numero 8, l’altra in difesa dove ci
sono
ben 5 giocatori, 3 dei quali al centro. Una brillante giocata personale di
Montagna si stampa sulla traversa, ma alla fine del primo tempo noi
abbiamo in mano il gioco, mentre loro il risultato. Prima
o poi qualcosa deve
succedere perché, all’inizio della ripresa, i nostri avversari non riescono
praticamente più a superare la metà campo. Ci vengono in aiuto 2 calci
piazzati: un rigore realizzato
da Lazzari (tiro sbilenco, ma
efficacissimo) e una punizione delle sue di Giarratana. C’è ancora da
giocare metà della ripresa e il risultato è stato capovolto. L’Opera però non
ci sta, alza il baricentro,
cerca con maggiore continuità il numero 11 ma la
nostra difesa ha neutralizzato le punte avversarie per cui il gioco inizia
e muore con lui. Lazzari trova perfettamente la posizione e recupera
tutti i
palloni che spiovono dalla difesa. In uno di questi lancia lungo per bomber
Conci che sprigiona
tutta la forza che ha dentro di sé, supera i difensori,
si presenta davanti al portiere e lo batte con un
tiro micidiale. Una
liberazione.
Prima
dell’inizio del campionato, con Maurizio, ci siamo posti un semplice
obiettivo per la stagione: all’andata succeda quello che deve succedere,
lavoreremo sul gruppo, creeremo la fisionomia della squadra, faremo esperienza,
ci saranno da gestire un sacco di errori e ingenuità. Non importa. Ogni
episodio negativo servirà a qualcosa. Con il girone di ritorno
cominceremo a raccogliere i frutti di
tanta fatica e ci prenderemo le nostre
soddisfazioni. La squadra è cambiata, ora è più consapevole
dei propri mezzi
(come abbiamo visto anche a Nova Milanese).
Partiamo dunque
da 5 punti in classifica, 13 gol fatti e 27 subiti. Senza porci limiti,
continuando
in questo modo, raggiungeremo sicuramente il nostro obiettivo. Bravi
tutti (compreso chi soffre, al freddo, in panchina!).