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Opera-Orpas '95: 1-3 PDF Stampa E-mail
mercoledì 20 gennaio 2010

LA BATTAGLIA DI OPERA

 

E’ più difficile commentare con obiettività una vittoria che una sconfitta. Però è importante

provare a trasmettere quello che è accaduto ieri sera anche ai ragazzi e ai genitori che non hanno

potuto essere presenti.

Nella storia del calcio, le partite più aperte e spettacolari sono quelle per evitare l’ultimo posto in classifica, oppure quando si lotta per non retrocedere. L’orgoglio di non apparire i più scarsi e la determinazione con cui si affronta un avversario allo stesso livello lasciano sempre da parte il

tatticismo tipico dei derby e delle partite ai vertici. Pronti, via: l’Opera passa in vantaggio. 

Se noi ci siamo presentati rinforzati in difesa e in attacco con gli innesti di Motterlini e Lazzari,

più – per l’occasione – Giarratana, l’Opera rispetto alla gara rinviata dello scorso 29 novembre

schiera 2 nuovi ragazzi del 94, uno in difesa e uno in attacco, il devastante numero 11 una montagna umana di muscoli e tecnica. Insomma, nessuno ci sta a perdere: i loro 3 e i nostri 10 gol segnati

finora e i rispettivi 44 e 26 gol subiti sono solo un ricordo. Per entrambi il campionato comincia ora.

E noi siamo già sotto di un gol.

Qui entra in gioco il modo di pensare il calcio di ogni squadra: l’Orpas comincia ad organizzarsi,

macina gioco, prova a tirare da tutte le parti (quasi mai nello specchio della porta, se non con

conclusioni telefonate); l’Opera invece, forte del vantaggio acquisito, schiera due solide barriere, una fisica a metà campo nel quale emergono il numero 11 e il numero 8, l’altra in difesa dove  ci sono

ben 5 giocatori, 3 dei quali al centro. Una brillante giocata personale di Montagna si stampa sulla traversa, ma alla fine del primo tempo noi abbiamo in mano il gioco, mentre loro il risultato. Prima

o poi qualcosa deve succedere perché, all’inizio della ripresa, i nostri avversari non riescono

praticamente più a superare la metà campo. Ci vengono in aiuto 2 calci piazzati: un rigore realizzato

da Lazzari (tiro sbilenco, ma efficacissimo) e una punizione delle sue di Giarratana. C’è ancora da giocare metà della ripresa e il risultato è stato capovolto. L’Opera però non ci sta, alza il baricentro,

cerca con maggiore continuità il numero 11 ma la nostra difesa ha neutralizzato le punte avversarie per cui il gioco inizia e muore con lui. Lazzari trova perfettamente la posizione e recupera tutti i

palloni che spiovono dalla difesa. In uno di questi lancia lungo per bomber Conci che sprigiona

tutta la forza che ha dentro di sé, supera i difensori, si presenta davanti al portiere e lo batte con un

tiro micidiale. Una liberazione.

Prima dell’inizio del campionato, con Maurizio, ci siamo posti un semplice obiettivo per la stagione: all’andata succeda quello che deve succedere, lavoreremo sul gruppo, creeremo la fisionomia della squadra, faremo esperienza, ci saranno da gestire un sacco di errori e ingenuità. Non importa. Ogni episodio negativo servirà a qualcosa. Con il girone di ritorno cominceremo a raccogliere i frutti di

tanta fatica e ci prenderemo le nostre soddisfazioni. La squadra è cambiata, ora è più consapevole

dei propri mezzi (come abbiamo visto anche a Nova Milanese).  

Partiamo dunque da 5 punti in classifica, 13 gol fatti e 27 subiti. Senza porci limiti, continuando

in questo modo, raggiungeremo sicuramente il nostro obiettivo. Bravi tutti (compreso chi soffre, al freddo, in panchina!).

 

 
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