Come si suol dire: dalle stelle alle stalle!
Le tre partite disputate domenica presso la struttura dell'Accademia Inter hanno messo in mostra una squadra stanca sia mentalmente che fisicamente.
Il deludente risultato (2 sconfitte ed una sola vittoria) che non ci ha permesso di raggiungere il traguardo minimo prefissatoci di giocarci l'accesso alla finale di categoria del torneo, serve soprattutto a farci capire che probabilmente bisognerà riflettere su come gestire meglio gli impegni (14 gare in due mesi) ed anche, diciamoci la verità, per tornare un pò con i piedi per terra.
La sorte ci aveva concesso il lusso di evitare d'incontrare da subito i padroni di casa (ovvi mattatori del torneo): pensavamo fosse un bene ma la verità è stata che ci siamo ritrovati a dover disputare un girone equilibratissimo che, a parte la Virtus S. Luigi, ha annoverato tre squadre i cui livelli di gioco erano molto simili. In queste occasioni, si sà, la differenza la fanno i particolari e se il primo match contro lo Juvenilia (compagine che in ogni occasione non manca mai di dimostrare che il fair play non sta di casa sulle rive del Naviglio) è stato deciso soprattutto da una maggiore freschezza atletica degli avversari, il secondo contro la Virtus Sedriano ha invece evidenziato soprattutto qualche lacuna caratteriale del nostro gruppo: è infatti difficile giustificare in altro modo come sia possibile passare nell'arco di una manciata di minuti dal vantaggio per 3 - 2 ad uno svantaggio di 5 - 3!
L'ultima partita disputata contro la cenerentola del girone è servita soprattutto a far accrescere il nostro rammarico riguardo quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Quantomeno il risultato di 3 - 0 ci è servito per ritrovare un pochino di morale in una giornate avara di soddisfazioni.
Ce ne torniamo a casa a riflettere e lavorare sui nostri difetti con la consapevolezza di chi, speriamo, ha capito che (come capita anche a squadre molto più titolate della nostra - per info chiedere all'Inter di Londra della scorsa settimana) a calcio se non si corre e si aspettano gli errori degli avversari è difficile anche solo pensare di sperare di vincere.
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