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Orpas 2002: pioveva, c'era buio e siamo rimasti al caldo… PDF Stampa E-mail
mercoledì 24 novembre 2010

orpas-4evangelisti.jpgPiove su Milano e sull’Orpas 2002. Tempo brutto, partita brutta, atteggiamento brutto. Risultato brutto, anzi bruttissimo. Qualcosa da salvare? Beh, abbiamo pur sempre giocato a pallone, che rappresenta uno dei massimi divertimenti per i nostri ragazzi, che ne sanno trarre sempre qualche sorriso. Anche sabato? Forse no, ma non facciamone un dramma, pronti alla prossima gara, sperando nel sole, nel gioco e nel divertimento. E in un altro modo di giocare e stare in campo. 

 

Sabato intanto sono venuti a trovarci i 4 Evangelisti, non nel senso di Luca, Matteo, Marco e Giovanni, ma come squadra dell’omonimo oratorio, zona Corvetto. Affrontati già altre volte, sono uno dei nostri avversari (storici) ma soprattutto molto ostici per i nostri colori: giocano bene, rispettano le posizioni e hanno un paio di ragazzi davvero in gamba con il pallone tra i piedi. Però quello che più è saltato all’occhio è stata l’organizzazione di gioco, ognuno al suo posto, con un compito da svolgere con abnegazione.

orpas2002-4evangelisti1.jpgRagazzi che tra di loro si parlavano, dandosi reciproche posizioni, consigli, che si ricordavano a vicenda come meglio applicare gli schemi “studiati” negli allenamenti. Che poi è quello che è mancato ai nostri ragazzi. Neppure gli esercizi ripetuti tante volte in allenamento, quei piccoli accorgimenti su rinvii e palle inattive, quei suggerimenti su come marcare e seguire gli avversari, sono serviti e sono stati applicati questa volta. E poi quei soliti gol presi su calci da fermo. Ragazzi, una volta per tutte: la palla che arriva in area, indirizzata verso la nostra porta, o la si affronta e la si spazza via, altrimenti la si lascia finire in porta senza toccarla.

 

Così l’arbitro non potrà che annullare la rete avversaria. Noi invece, ormai con una regolarità svizzera, facciamo sempre in modo di toccarla, sfiorarla, quasi volessimo avere un rapporto “sentimentale” e continuo con quella palla in movimento. Quei palloni calciati in porta in maniera diretta vanno lasciati andare a destinazione: chiaro il concetto una volta per tutte. Speriamo… 

 

orpas2002-4evangelisti3.jpgQuello che poi è più dispiaciuto è stato quell’atteggiamento eccessivamente negativo o indisponente, anche da parte di chi seguiva la partita dalla panchina in attesa di entrare; tanto da portare a qualche successiva “panchina punitiva” per riflettere sul fatto che se vinciamo come squadra quando va bene, dobbiamo saper anche perdere come squadra.

 

Altro appunto: chi siede in panchina vale quanto chi sta in campo in quel momento. La panchina è come il banco di scuola: si sta seduti composti e si sta attenti. Ai compagni che giocano, agli allenatori che danno indicazioni. Così, quando si entra, si sa cosa fare con precisione. Chiaro il concetto, ragazzi? 

 

orpas2002-4evangelisti2.jpgE’ finita (per onor di cronaca) 10-3 per i 4 Evangelisti, con i nostri gol che sono venuti solamente da punizioni (2) battute con la solita astuzia da Tommi Chita e uno realizzato da Edo (nella foto a fianco il suo tiro che sorprenderà il portiere avversario) che in diagonale ha chiuso in porta una delle nostre rarissime azioni vere e degne di nota. 

 

 

 

I nostri tanti bei gol segnati in altre occasioni (basti pensare a quelli con Greco S.Martino e Gorla, tanto per fare due esempi concreti), ma potremo ricordare anche quelli con il S.Carlo Milano, le azioni “manovrate” che quest’anno sappiamo mettere molto piu’ in pratica, sabato scorso contro i 4 Evangelisti sono rimaste tutte “a casa”. Per questa volta, diciamo pazienza…

I risultati - 6^ giornata di andata CA7 Under 10 girone C

GRECO S.MARTINO - S.CARLO MILANO 4 - 1  
ORPAS GIALLO - 4 EVANGELISTI 02 3 - 10  
PRECOTTO/A - ASO CERNUSCO/02 ROSSO 7 - 1  

Ha riposato: Gorla
 
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