I complimenti sono soggettivi e non valgono ai fini del risultato, però fanno sempre piacere; così sentirci dire a fine gara dall’arbitro “Complimenti ragazzi siete la squadra Under 10 che ho visto giocare meglio quest'anno, l’unica con un gioco palla a terra e non i soliti rinvii e pedalare”. Beh, almeno testimonia della crescita e del lavoro fatto durante questi mesi con questi fantastici ragazzi. Un lavoro che comincia davvero a dare i suoi buoni frutti (e non avevamo torto a credere che sarebbe andata a finire così, la nostra annata trascorsa ad affrontare squadre sempre piu' grandi di noi).
Per chiudere la stagione di campionati e tornei ci spostiamo (di venerdì sera, 10 giugno) a Cologno Monzese per il torneo "Il Campanile" in uno di quei piovosi pomeriggi di fine primavera e quasi inizio estate (piovosi a tal punto da scatenare acqua a catinelle tanto da mettere in dubbio sino all'ultimo la partenza per la “trasferta”)..
Il campo è ridotto a simpatico laghetto per la pesca sportiva, ma stringendo qui e accorciando li si riesce a ricavare uno spazio sufficientemente e ragionevolmente piu' asciutto per disputare la partita. L’Orpas 2002 è venuto a Cologno a disputare il torneo “il Campanile”, gara unica con la Stella Azzurra per accedere alle semifinali (la terza squadra che avrebbe dovuto dar vita al triangolare non si è presentata).
Mister Carlo Passeri (nel suo penultimo torneo stagionale alla guida dei ragazzi del 2002, dal prossimo anno tornerà ad allenare i “suoi” ragazzi del '96) schiera Leo in porta, un’inedita linea difensiva con il capitano Mattia affiancato da Matteo Primavesi nella fersione “sono un portiere ma so fa giocare anche fuori”, Matteo De Marco a metà campo supportato sugli esterni da Francy e Tommy Maggi, davanti il nostro bomber, Tommy Chita.
Partenza come sempre un po’ lenta dei nostri ragazzi, poi pian piano prendono le misure al campo e agli avversari e salgono di colpi. Qualche buono scambio palla a terra e si finisce spesso nei pressi della porta avversaria; ma se non concretizzi vieni punito, così un tocco fortuito sotto porta beffa Leo che poco può. Sembrava più un cross che altro ma vabbè. Siamo sotto con un gol che non meritavamo certo di incassare in quel modo.
Si riprende e pare l’Orpas la squadra in grado di fare bene, ma su un pallone combattuto ci facciamo attirare tutti sul lato della palla, lasciando così solo un avversario sul lato opposto, tocco beffardo e 2-0 per la Stella Azzurra. Giochiamo meglio noi e siamo sotto 2-0. Difficile da spiegare ai posteri. Ma non puo' finire così, sembrano dirsi i nostri ragazzi.
I mister (carlo e Stefano Doneda) cercano di metterci del loro (è per questo che sono profumatamente ricompensati no?) e visto lo svantaggio ripresentano la squadra in campo con un inedito 1-4-1 (quasi per dire: o la va o la spacca...). Il campo è largo, quindi spazio ce n’è, e così teniamo gli avversari chiusi nella loro metà campo.
Mattia interpreta il più classico dei liberi, a centrocampo Simone, Edo, Maggino e Francy, il Chita davanti pronto a realizzare.
Pressing, gran corsa e finalmente anche la grinta, così si recuperano palloni e si mettono in difficoltà gli avversari. Pallone recuperato a centrocampo, Tommy lo gira largo per Maggino che non ci pensa troppo e infila con un esterno destro. Solo qualche minuto e un altro pallone tenuto vivo dai nostri capita sul destro caldo di un ispirato Maggino, tiro da fuori e 2-2. Adesso viaggiamo anche con l’entusiasmo, la Stella Azzurra riesce a fare solo il primo passaggio poi sono solo lanci nel vuoto. Certo ci scappa qualche contropiede, su uno di questi Leo smorza ma non blocca, la palla va ma arriva Mattia e la toglie dalla linea. Tutti insieme, ognuno nel suo ruolo con il suo compito, così ci ha insegnato mister Carlo in questi 3 anni!
Qualche cambio per far tirare il fiato a chi ha corso davvero tanto. Punizione un metro fuori area, è il turno di Tommy Chita, questo è il suo pane, gran botta e siamo in vantaggio!
Continuiamo a spingere, ma purtroppo combiniamo una mezza disattenzione mista pasticcio e subiamo il terzo gol su tre con palla vagante nella nostra area: 3-3 e lo spettro dei rigori che aleggia nel cielo ancora denso di nuvole minacciose.
Appena il tempo di battere e la gara è terminata, che beffa. E’ il momento dei rigori, momento tipico e fondamentale nella storia del calcio, dove tutti sono caduti prima o poi, e oggi tocca a noi.
Su 5 rigori ne sbagliamo 3, gli avversari “solo” 2 e possono esultare. Chi ha sbagliato e chi ha segnato resta esterno alla mera cronaca, i ragazzi erano già abbastanza abbattuti per l’errore e poi noi abbiamo imparato che si vince e soprattutto si perde tutti insieme (e come ripete sempre il nostro presidente, Luca Traverso, “un po' si vince e un po' si perde”).
Ma con la gran partita che hanno fatto i nostri non gli si può rimproverare nulla, ma solo ricordare le parole del sommo poeta (no, non Dante, quello benché fiorentino di calcio capiva davvero poco, intendo De Gregori),
“Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore; un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Lo diceva De Gregori, mica Dante il poeta fiorentino...
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