Partiamo bene, andiamo in vantaggio con Andrea (schierato come punta in questa annata alla ricerca di un ruolo che lo faccia sentire a suo agio ed esprimere come sa) con un bel tocco sull’uscita del portiere. Poi ci smarriamo, qualche errore difensivo e di impostazione e regaliamo un po’ troppo; 1-4 alla fine del tempo.

Cambio di formazione e cerchiamo di rientrare. Oggi però il gioco non c’è e anche la grinta latita, mentre i nostri avversari, i ragazzi del Cernusco, corrono parecchio, pur non facendo mirabilie. Ogni volta che sembriamo poter rientrare ci piazzano un altro allungo e quindi si fa dura.

Gol del Chita su punizione, tocco furbo di Renato in mischia, ma loro rispondono colpo su colpo.

Nel terzo tempo come sempre (o quasi) spazio per tutti, giro di sostituzioni e di cambio ruoli, perché a 8/9 anni c’è ancora tempo per provare, sperimentare e soprattutto giocare tranquilli.

Il tempo per un altro paio di gol lo si trova: quello della doppietta per Tommy Chitarin e gol di Manuele.

Finisce 8-5 per loro, con la sensazione che se ci mettessimo la grinta e l’impegno, anche questi sono avversari alla portata.

E allora sotto con i prossimi impegni, ci farà bene ripartire da zero, con un paio di tornei e il campionato primaverile, per toglierci di dosso un po’ di insicurezza accumulata.

E poi c’è il calcio che ci piace: tutti abbracciati a metà campo, prima di cominciare, fronte agli “spettatori” a cantare l’ inno di Mameli, per celebrare anche noi i 150 anni dell’unità della nostra Italia.

Ma c’è anche il calcio che non ci piace: come sentire l’allenatore avversario per tutta la partita urlare ai suoi ragazzi “aggressivi, aggressivi! Aggrediteli, aggrediteli subito” ; ecco con tutto il rispetto per le competenze di ognuno, ma hanno sempre 9 anni eh?!

Un’ottima prestazione ci voleva, per darvi fiducia, per divertirvi e per mostrare che anche in questo periodo sfortunato state imparando tanto. Il risultato è negativo, e purtroppo siamo ormai all’antipatica abitudine, però non ce lo meritavamo proprio questa volta.

Si va in trasferta, sabato pomeriggio a casa dei “4 Evangelisti”, campo in terra (e sabbia) lunghissimo e parecchio largo, ai due estremi le due porticine che paiono così sproporzionate rispetto al resto. In campo 14 ragazzini che faticheranno per poco meno di un’ora a coprire tutte le zone del campo, costretti a lunghe rincorse e frettolosi recuperi.

Tre tempi intensi, lottati fino in fondo, giocati rispettando le posizioni e le consegne dei mister Sir Carlo e Stefano ma mettendoci quel po’ di talento che fa la differenza.

Cominciamo con Matteo in porta, davanti a lui Gabriele e Mattia, al centro Edoardo accompagnato sugli esterni da Lorenzo e Tommaso Maggi, davanti Andrea in una posizione che sta provando nelle ultime uscite (e che ben gli riesce di interpretare). La squadra dimostra di stare benissimo in campo, il piccolo Lori a destra si mostra efficace, a sinistra Tommi Maggi penetra con forza, e così i nostri ragazzi costruiscono pregevoli azioni, andando anche pericolosamente al tiro. Presagi di una gara “diversa” dalle precedenti.

Nel secondo tempo si cambia (come è giusto che sia): Leonardo va tra i pali, confermato Mattia al centro della difesa, con Guido a sinistra e Francesco a destra per un’elastica difesa a 3, Manuele in mezzo con il supporto di Simone e Tommaso Chitarin in attacco.

Siamo sempre all’inseguimento ma mai in affanno, Manu pareggia prima su un bel cross di Tommy con un tocco sotto misura, poi riprende gli avversari scappati sul 2-1 con una punizione splendida (estratta dal suo repertorio balistico), guadagnata dal Chita nella metà campo avversaria.

Nel terzo tempo mischiamo le carte, proviamo varie soluzioni e c’è spazio per tutti, in quanto tutti se lo sono meritati con l’impegno messo in campo nelle prime 2 frazioni di gioco.

Però cadiamo a pochi minuti dalla fine, su di una prolungata azione dentro e fuori dalla nostra area (una piccola disattenzione ci è fatale).

Ma questa volta siamo tutti contenti, allenatori e genitori, perché i ragazzi hanno ripreso a giocare e davvero bene, la sconfitta per 4-2 ci va davvero stretta, ma sappiamo che se continuiamo su questa strada possiamo giocarcela davvero con tutti. Bravi ragazzi!

Cronache di un ordinario doppio week-end di una stagione complicata.Lo sapevamo fin dal principio che sarebbe stata un’annata difficile, abbiamo voluto andare a giocare l’under 10, dove spesso anzi quasi sempre,  troviamo avversari di un anno più grandi, di quel 2001 che è distante solo 12 mesi ma a volte in campo ci sembra tanto più lontano, tanto sono più alti e veloci i nostri avversari. L’abbiamo fatto perché vogliamo giocare a 7, per imparare ancora prima che per ottenere vittorie.

E di questa scelta siamo convinti, e le prime giornate parevano premiare questo nostro coraggio, se così lo possiamo chiamare. Concluso il girone d’andata del campionato Invernale con 4 vittorie e 2 sconfitte, siamo tornati dalla pausa invernale…  no, forse non siamo ancora tornati. Oppure siamo tornati, ma sulla terra ferma. Sembra una fase di leggera involuzione, dove corriamo meno, abbiamo più paura di sbagliare e proviamo meno a giocare quel calcio che pareva avessimo imparato.E così venerdì 18 febbraio siamo andati in viale Argonne a giocare la gara di recupero valevole per la prima giornata del girone di ritorno all’oratorio S. Carlo , trasferta difficile (difficile si, provate voi ad attraversare Milano alle 17 di un “tranquillo” venerdì lavorativo) ma avversario alla portata (pensando anche al 9-1 della gara di andata). E’ finita invece 3-1 per loro, ma non avremmo rubato nulla portando via (almeno) un pareggio.

Noi tenevamo le nostre posizioni, rispettavamo le consegne, loro semplicemente correvano di più; poi ci si è messa un po’ di sfortuna, un autogol accidentale, poca precisione sotto porta e la frittata si è materializzata. Il gol lo ha segnato Tommy Maggi con un tocco pregevole (in quanto cercato) in girata su di un calcio d’angolo, e ci prova (galvanizzato) anche in altre occasioni, non lesinando (mai) l’impegno. Eravamo tra l’altro senza i nostri 2 portieri, così tra i pali abbiamo provato a mandarci Pietro (Milella) che ha sorpreso tutti sfoderando una prestazione oltre ogni aspettativa nostra: incolpevole sui gol, decisivo in altre occasioni. Bravo Pietro. 

Sabato 26 febbraio (5^ giornata di ritorno) abbiamo ricevuto al “Giulio Cannarella” il Gorla, anche loro (come il S. Carlo) battuti nella gara d’andata (in trasferta). Anche questa volta abbiamo alternato momenti di buon gioco a pause di assenza dal campo, sembra che ci manchi sempre il classico centesimo per fare una lira. Se c’è il passaggio ben fatto manca l’uomo per il tiro, se c’è il tiro un rimpallo sulla linea ci nega il gol, se c’è una svirgolata degli avversari finisce giusto contro un nostro difensore e carambola in porta. Però anche qui sembriamo mancare di grinta, di corsa, di quel (ci permettiamo di dire) “fuoco sacro”  che deve animare chi ama davvero uno sport, una passione. Rete di Tommy Chita con una punizione (delle sue che hanno “segnato” il suo “finalmente” ritorno al gol), ma è risultato troppo poco, il Gorla ce ne ha rifilati 3. 

E  così raddoppiamo, altro 1-3 che incassiamo mal volentieri e che ci butta ancora un po’ giù il nostro già fragile morale. In questa occasione giusto citare una  grande partita di Andrea (Marchesotti) che fa prima il centrale, poi la punta ma non disdegna di dare una mano in ripiegamento (semplicemente eclettico e assai duttile).Cosa ci resta di buono? Che almeno in queste due partite abbiamo mostrato qualche segno di gioco, e che come al solito i ragazzi si sono divertiti, pronti a rimanere in campo a lungo appena finita la partita per giocare tra di loro. E se si divertono, molto passa in secondo piano. 

Da citare Francy (Dal Ben),  schierato in mezzo al campo che ai rinvii molto alti del portiere avversario, spronato dal mister Sir Carlo, andava a colpire di testa a ripetizione i palloni che arrivavano dalle sue parti. Al 4°, 5° pallone di questo tipo ha pronunciato un “ma basta, io non so più dove ho il collo…!”.

Partite così non avresti neppure voglia di commentarle, di ricordarle poi non se ne parla.Però non sarebbe giusto, perché uno dei punti fermi della nostra squadra e dell’ Orpas tutto, è che da ogni partita, da ogni gesto abbiamo da imparare.

Da ogni gara impariamo a stare insieme, ed insieme crescere, forti nella difficoltà, nei momenti di “sofferenza”, senza voler scomodare termini  eccessivi, ma come ci insegna quella dottrina cristiana della quale dovremmo essere testimoni giocando e facendo parte di un oratorio prima che di una società sportiva.Il risultato lo diciamo una sola volta, 11-0 in favore dei nostri avversari del Precotto 2001 (sempre e rigorosamente piu’ grandicelli di un anno rispetto a noi, e questo conto alla “nostra” età avere “solo” un anno di differenza), scuse non ne prendiamo, anzi le facciamo a chi ci ha portato li a giocare, a chi è venuto a vederci, e c’era poco da vedere perché non siamo mai scesi davvero in campo.

Onore quindi al Precotto 2001, che gioca a calcio e lo fa anche bene(all’andata, memori della sconfitta rimediata per 7-3, vi garantiamo che ci eravamo preparati a un’altra partita dura…). Per quanto ci riguarda sotto (sempre di piu’) con gli allenamenti, perché abbiamo ancora tanto da crescere e imparare, soprattutto nell’atteggiamento in certe partite con avversari piu’ grandi noi.Non stiamo a parlare di formazione e prestazione, abbiamo perso tutti, giocatori e allenatori.

Ne usciamo solo un po’ amareggiati perché conosciamo il valore dei ragazzi dell’Orpas 2002 e spiace  vedere che non siamo riusciti a dimostrarlo (ma capita anche in serie A… e questo ci possa per una volta di piu’ consolare…). Alla prossima partita, dove, anche solo per orgoglio, sapremo mettere in campo sicuramente tutto il nostro valore.
Vero ragazzi dell’Orpas 2002?

I risultati - 3^ giornata di ritorno – CA7 Under 10 girone C