Pomeriggio particolare per i judoka della polisportiva ORPAS, un pomeriggio che, anche volendo, avremmo delle difficoltà a dimenticare. All'insegna dello sport ed in particolare del judo la campionessa Jenny Gal si è messa a disposizione per condividere con noi l'allenamento, la tecnica ed il combattimento. Il tutto diviso in tre fasi.
Una prima fase dedicata al gruppo dei più piccoli: ai quali Jenny ha proposto un riscaldamento completo e divertente, combinato con lo studio di alcune tecniche. Poi è stato il turno dei più grandicelli, le medie per intenderci. Il livello sale: si iniziano a vedere le prime combinazioni semplici ma efficaci, con la presenza di vari esercizi ma pur sempre mirati allo sviluppo delle tecniche. Fin qui la partecipazione è risultata ottima, con ben 18 bambini e 22 ragazzi, e con grande passione di tutti. Infine il turno dei più grandi: non da meno né quantità, ben 19, né per la passione. Ci aspettavamo grandi cose per noi: tecniche difficili, complesse ed efficaci, forse, leggermente più scenografiche e spettacolari di quelle che siamo soliti utilizzare. Ed invece no, Jenny ci sorprende tutti: dopo il riscaldamento le tecniche sono ancora le solite, combinate con altre, ma essenziali. Proprio derivate “dall'essenza” del Judo, proprio quelle che fanno sia vincere sia imparare, proprio quelle che non ci saremmo mai aspettati di vedere. Parliamo forse un po' da nostalgici di un Judo in parte dimenticato, e che la Jenny è stata capace di farci nuovamente vedere e rivivere nelle tecniche del corso base.
Chi ha fatto Randori (combattimento) con lei può darci ragione quando parliamo di una naturalezza dei suoi movimenti ed un pieno controllo del suo corpo, una percezione dello spazio precisa e completa che la aiuta perfettamente nelle difese e negli attacchi. Per dirla con un'espressione di un ragazzo che ha avuto la fortuna di combattere con lei: ”Fa Judo con la stessa naturalezza con la quale noi ci grattiamo dietro la nuca”.
Sono complimenti di chi non è al suo livello e che magari non tengono conto del possibile confronto con altri maestri. Tuttavia c'è un aspetto che non crediamo abbia bisogno di confronti: l'insegnamento e la trasmissione della passione. I complimenti nascono proprio da questo: se pur non possiamo avere una conoscenza completa della preparazione atletica e tecnica di Jenny, possiamo però darle atto che ciò che sa, lo riesce a trasmettere. Tutto quello fin sopra detto, le tecniche, il judo “semplice e pulito”, le combinazioni ed il riscaldamento sono aspetti che sono stati trasmessi con incredibile scioltezza e con pieno coinvolgimento di tutti i judoka presenti sul tatami.
Non possiamo che parlare bene di questa giornata e di questo Judo che abbiamo condiviso. Possiamo, direi sinceramente, auspicarci un ritorno della Jenny al più presto.
Emanuele Grazioli
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