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ECCO IL MODELLO DI GESTIONE E CONTROLLO DELLA POLISPORTIVA OR.PA.S. ASD PDF Stampa E-mail
venerdì 02 agosto 2024

La POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D.in osservanza agli obblighi di cui all’art. 16 c.2 del Dlg. 39 del 2021 ha predisposto e adottato il prescritto Modello Organizzativo e di Controllo dell'Attività Sportiva ( di qui in poi denominato, per brevità “Modello di prevenzione”) con l’osservanza delle direttive contenute nelle Linee Guida in materia adottate dal Centro Sportivo Italiano APS nel mese di luglio 2023 e dei principi fondamentali individuati dall’OSSERVATORIO PERMANENTE DEL CONI PER LE POLITICHE DI SAFEGUARDING in materia di PREVENZIONE E  CONTRASTO DEI FENOMENI DI ABUSO, VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE approvato in data 25 luglio 2023.

 

 

Modello Organizzativo di Gestione e Controllo dell’Attività Sportiva

 

 

 

di POLISPORTIVA OR.PA.S. ASD

(Rev. n.1 del 29/07/2024)

 

 

Premessa

 

La POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. avente Sede legale VIA CAGLIERO, 26 20125 MILANO (MI) è una Associazione sportiva che, ai sensi dell’art 7 del D.Lgs 36 del 2021 e ss. int. e mod.  ha per oggetto:

 

  • l’esercizio in via stabile e principale dell'organizzazione e gestione di attività sportive con specifico riferimento alle seguenti discipline: 
    • CALCIO A SETTE
    • CALCIO
    • JUDO
    • PALLACANESTRO

 

  • La formazione, la didattica, la preparazione e l'assistenza all'attività sportiva dilettantistica nelle suindicate discipline: 
    • CALCIO A SETTE
    • CALCIO
    • JUDO
    • PALLACANESTRO

 

  • La gestione di impianti sportivi e di strutture di rilevante interesse collettivo e sociale date in concessione da Enti pubblici e/o privati

 

La POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. intende ottemperare agli obblighi di cui all’art. 16 c.2 del Dlg. 39 del 2021 predisponendo ed adottando il prescritto Modello Organizzativo e di Controllo dell'Attività Sportiva ( di qui in poi denominato, per brevità “Modello di prevenzione”) con l’osservanza delle direttive contenute nelle Linee Guida in materia adottate dal Centro Sportivo Italiano APS nel mese di luglio 2023 e dei principi fondamentali individuati dall’OSSERVATORIO PERMANENTE DEL CONI PER LE POLITICHE DI SAFEGUARDING in materia di PREVENZIONE E  CONTRASTO DEI FENOMENI DI ABUSO, VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE approvato in data 25 luglio 2023.


 

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELLATTIVITA SPORTIVA

 

 

Art. 1 – Finalità

 

1.  Il presente documento stabilisce le misure per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione basata su etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, nonché per le ragioni indicate nel D.lgs. n. 198/2006 relativo ai Tesserati o Soci, specialmente se minori, all'interno dell'Associazione Sportiva Dilettantistica POLISPORTIVA OR.PA.S. (di seguito anche semplicemente denominata "Società" o “OR.PA.S.”).

2.  Il diritto fondamentale dei Tesserati o Soci è essere trattati con rispetto e dignità, garantendo la protezione da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come stabilito dal D.lgs. n. 198/2006. Questa tutela è estesa indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, status finanziario, origine, capacità fisica, intellettuale, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati o Soci è di primaria importanza e prevale sul risultato sportivo.

3.  Il presente documento costituisce il complesso delle Linee Guida e dei Principi ai quali la Società e tutti i suoi Tesserati o Soci sono tenuti a adeguarsi al fine di perseguire:

a.  La promozione dei diritti precedentemente menzionati;

b.  La promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che garantiscano la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati o Soci, specialmente dei minori, assicurando l'uguaglianza, l'equità e valorizzando le diversità;

c. La consapevolezza dei Tesserati o Soci riguardo ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e protezioni;

d.  L'identificazione e l'implementazione di adeguate misure, procedure e politiche di salvaguardia da parte della Società, anche in conformità alle raccomandazioni citate in premessa, al fine di ridurre i rischi di comportamenti lesivi dei diritti, soprattutto nei confronti dei Tesserati o Soci minori;

 

e. La gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di abusi, violenza e discriminazione, garantendo la protezione dei segnalanti;

f.   L'informazione dei Tesserati o Soci, inclusi i minori, sulle misure e le procedure di prevenzione e contrasto agli abusi, alla violenza e alla discriminazione, con particolare enfasi sulle procedure di segnalazione;

g. La partecipazione della Società e dei Tesserati o Soci alle iniziative organizzate dalle Federazioni CONI e/o dagli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata nel contesto delle politiche di salvaguardia adottate;

h.  Il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano, con qualsiasi ruolo o titolo, all'attività sportiva nell'attuazione delle misure, procedure e politiche di salvaguardia della Società.

 

Art. 2 – Campo di applicazione

 

1.     Sono tenuti al rispetto del presente documento i seguenti soggetti:

a.  I Tesserati e/o i Soci POLISPORTIVA OR.PA.S.,

b.  Tutti coloro che svolgono attività lavorativa o di volontariato per conto della

Società;

c.  Tutti coloro che, con qualsiasi ruolo, hanno rapporti con la Società.

 

Art. 3 – Tipologie di Comportamenti Rilevanti

 

1.     Ai fini del presente documento, sono considerati comportamenti rilevanti i seguenti:

a.  Abuso psicologico: comprende qualsiasi atto intenzionale e indesiderato, come l'isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, l'intimidazione o altre azioni che possano compromettere l'identità, la dignità e l'autostima del Tesserato o Socio, anche attraverso mezzi digitali.

b. Abuso fisico: coinvolge atti deliberati e indesiderati, come botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, che possono causare danni fisici, lesioni o compromettere lo sviluppo psico-fisico, inclusi comportamenti come l'imporre carichi di allenamento inappropriati o l'uso improprio di strumenti sportivi. 

c.  Molestie: comprendono comportamenti sessuali o linguaggio inappropriato, nonché richieste indesiderate o non gradite a sfondo sessuale, che causano fastidio o disturbo.

d. Abuso sessuale: coinvolge comportamenti di natura sessuale non consensuale o il cui consenso è manipolato o negato, inclusi comportamenti coercitivi o coercitivi nei confronti del Tesserato o Socio.

e. Adescamento online: comprende comportamenti con i quali adulti potenziali abusanti presenti online utilizzano varie tecniche di manipolazione psicologica per indurre bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e a instaurare una relazione intima e/o sessualizzata.  

f. Violenza di genere: comprende qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, basata sul genere.

g.   Bullismo e cyberbullismo: include comportamenti offensivi e aggressivi, anche online, mirati a esercitare potere o controllo sui Tesserati o Soci, creando condizioni di disagio, insicurezza o esclusione.

h. Nonnismo (hazing): comporta iniziative umilianti e pericolose da parte di membri anziani verso i nuovi membri del gruppo.

i.  Abuso di matrice religiosa: comprende ogni atto che limita o condiziona il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa.

j.    Abuso dei mezzi di correzione: coinvolge l'uso improprio del potere correttivo e disciplinare nei confronti di un Tesserato o un Socio.

k.   Negligenza: si verifica quando un Tesserato o un Socio, nonostante sia a conoscenza di un   evento   rilevante, omette   di   intervenire o segnalare, causando o permettendo un danno o un pericolo imminente di danno.

l.  Incuria: comporta la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo.

m.  Altri   comportamenti   discriminatori: includono   qualsiasi   comportamento finalizzato a discriminare sulla base di etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socio-economico, prestazioni sportive, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

2.  Rientrano inoltre tra le condotte rilevanti tutti quei comportamenti che ostacolano il raggiungimento delle finalità stabilite nel precedente art. 1.

 

Art. 4 – Principi

 

1.     I soggetti indicati nel precedente art. 2 sono tenuti a adottare comportamenti conformi ai seguenti principi:

a.  Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della dignità e dell'integrità personale.

b.  Assicurare a ogni Tesserato o Socio attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento sessuale, disabilità o altre caratteristiche.

c. Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.

d.  Segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati.

e. Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società (o delle Federazioni CONI o degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata) nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai criteri del presente documento.

f.   Garantire lo svolgimento dell'attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo degli atleti, considerando i loro interessi e bisogni.

g. Pianificare e gestire l'attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati.

h.  Ottenere e conservare l'autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente frequentati.

i.    Prevenire, durante   gli   allenamenti   e   le   competizioni, ogni   forma   di comportamento o condotta descritta nel presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo.

j.    Informare chiaramente i partecipanti all'attività sportiva che apprezzamenti, commenti o valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.

k.  Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative vigenti.

 

Art. 5 – Protezione dei minori

 

1.     La Società è tenuta a richiedere preventivamente una copia del certificato del casellario giudiziale, ai sensi della normativa vigente, a tutti i soggetti, indipendentemente dalla forma di impiego, incaricati di compiti che comportano contatti diretti e regolari con minori.

 

Art. 6 – Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni

 

1.     Per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nei confronti dei Tesserati o Soci, nonché garantire l'integrità fisica e morale degli sportivi, il Consiglio Direttivo della Società nomina un Responsabile Safeguarding per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni” (di seguito per brevità indicato come Responsabile Safeguarding o semplicemente Responsabile), come richiesto anche dall'articolo 33, comma 6, del D.lgs.  n.36/2021. Tale nomina è comunicata alle Federazioni Coni e agli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata al momento dell'affiliazione o della riaffiliazione.

2.     Il Responsabile Safeguarding deve essere scelto tra individui di comprovata integrità morale e competenza, e deve soddisfare i seguenti requisiti:

a. Essere Tesserato o Socio della Società e tesserato presso le Federazioni Coni e/o gli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata;

b. Essere maggiorenne e possedere la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi UE;

c. Non avere riportato condanne penali definitive per reati non colposi con pene detentive superiori ad un anno, o con pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici per più di un anno;

d. Non aver riportato condanne per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale e di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori, ai sensi del D. Lgs. N. 39/2014 in attuazione della Direttiva 2011/93/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e della pornografia minorile;

e. Non avere riportato, nei precedenti dieci anni, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte di enti sportivi riconosciuti a livello nazionale o internazionale.

3. La nomina del Responsabile viene resa pubblica all'interno dell’associazione (attraverso comunicazione ai Tesserati e Soci e pubblicazione sul sito), e inserita nei sistemi previsti dalle Federazioni Coni e dagli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata.

4.  Il mandato del Responsabile dura quattro anni e può essere rinnovato.

5.  In caso di dimissioni o cessazione del mandato per altri motivi, l’associazione ha 30 giorni per nominare un nuovo Responsabile e comunicarne la nomina al sistema gestionale federale, secondo le procedure stabilite dalla regolamentazione federale o degli EPS di riferimento.

6.  La nomina del Responsabile può essere revocata prima della scadenza del mandato per gravi irregolarità di gestione o funzionamento, con provvedimento motivato dell'organo competente dell’associazione. I Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata vengono informati tempestivamente della revoca e dei motivi. L’associazione procede alla sostituzione del Responsabile secondo le procedure indicate al punto precedente.

7.  Il Responsabile ha le seguenti responsabilità:

a)     Sorvegliare l'applicazione corretta del Regolamento per la prevenzione e il contrasto di abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati o Soci dell’associazione, così come l'applicazione e l'aggiornamento del presente documento.

b)     Adottare iniziative, anche di carattere urgente, per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione nell’associazione, oltre a promuovere iniziative di sensibilizzazione ritenute opportune;

c)     Segnalare al Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata eventuali condotte rilevanti e fornire le informazioni o documentazione richiesta;

d)     Rispettare gli obblighi di riservatezza.

e)     Proporre al Consiglio Direttivo dell’associazione eventuali aggiornamenti al presente documento tenendo conto delle esigenze dell’associazione;

f)      Valutare annualmente l'efficacia del presente documento, e sviluppare e attuare un piano d'azione per risolvere eventuali criticità riscontrate;

g)     Partecipare agli eventi formativi obbligatori organizzati delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata;

Art. 7 – Obbligo di segnalazione

 

1.     Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi dell'articolo precedente e che coinvolgano Tesserati o Soci, in particolare minorenni, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Responsabile Safeguarding della Società e/o al Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata.

2.    Chiunque sospetti comportamenti rilevanti secondo il presente Regolamento può discuterne con il Responsabile Safeguarding della Società e/o con il Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata.

Art. 8 – Procedura di segnalazione

 

1.     Tutti i Tesserati o Soci sono tenuti ad essere attenti nell'individuare situazioni che potrebbero rappresentare rischi per gli altri e devono segnalare ogni preoccupazione, sospetto o certezza riguardante possibili casi di abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione alle seguenti figure:

 

> Responsabile Safeguarding di ASD POLISPORTIVA OR.PA.S.

Luca Traverso Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

 

Ed inoltre, a seconda dal tesseramento in atto, eventualmente anche a:

 

> Safeguarding Office del Centro Sportivo Italiano:  Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo  

 

> Safeguarding Office Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC):  Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo  (o sito internet https://www.figc-tutelaminori.it)

 

2.     Il Responsabile Safeguarding della Società (così come i Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli EPS a cui è affiliata la Società) sono tenuti a rispettare gli obblighi di riservatezza. L'identità del segnalante non può essere divulgata a persone estranee alle autorità competenti per ricevere o trattare le segnalazioni. Questa protezione si estende non solo al nome del segnalante, ma anche a tutte le informazioni della segnalazione che potrebbero indirettamente rivelarne l'identità.

3.     Nel caso di minori coinvolti, potrebbe essere opportuno segnalare tempestivamente eventuali segnali di disagio ai genitori o tutori legali. Tuttavia, potrebbero verificarsi situazioni in cui collaborare con i genitori o tutori potrebbe essere insufficiente o addirittura dannoso, ad esempio se uno dei genitori fosse coinvolto nell'abuso o dimostrasse incapacità nel gestire la situazione in modo adeguato. In tali casi, è comunque fatto obbligo di segnalare il caso al Responsabile Safeguarding della Società.

4.     Il Responsabile motiva, in forma scritta, nel termine massimo di 60 giorni a decorrere dalla data di ricezione della segnalazione, eventuali rifiuti di procedere ad indagine interna, dandone comunicazione al Presidente della POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D.

5.     Le segnalazioni pervenute sono esaminate dal Responsabile che le valuterà e, in caso di accertata violazione, proporrà gli eventuali provvedimenti sanzionatori la cui esecuzione, in ambito associativo, spetta al Consiglio Direttivo. Ogni informazione, segnalazione, documentazione attestante i controlli svolti, report, verbali di riunioni è conservata dal Responsabile. L’accesso alla documentazione cartacea è consentito - oltre che al Responsabile, anche successivamente alla cessazione della carica - esclusivamente all’Assemblea dei Soci e al Consiglio Direttivo della POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D (salvo i casi di criticità che riguardino proprio i componenti di quest’ultimo), previa loro richiesta.

Art 9. - Sistema disciplinare

1.     La POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. prevede un sistema di sanzioni disciplinari per le eventuali accertate violazioni delle disposizioni del presente Modello. Tali violazioni possono determinare, come conseguenza, azioni disciplinari a carico dei destinatari interessati, anche a prescindere dall’instaurazione di un giudizio penale nel caso in cui il comportamento integri una fattispecie di reato.

2.     La valutazione disciplinare può inoltre non coincidere con l’eventuale giudizio espresso in sede penale, potendo tale valutazione riguardare anche comportamenti che semplicemente infrangono le regole procedimentali e d’azione previste dal Modello e tuttavia non ancora costituenti reato.

3.     Il tipo e l’entità delle sanzioni verranno applicate, in concreto, dal Consiglio Direttivo, su proposta del Responsabile, in proporzione alla gravità delle mancanze, in base ai seguenti criteri generali di valutazione di maggiore o minore gravità del fatto e della colpevolezza individuali:

a.     dolo o colpa della condotta inosservante;

b.     rilevanza degli obblighi violate;

c.      livello ricoperto di responsabilità gerarchica e/o Tecnica;

d.     esclusiva o con altri che abbiano concorso nel determinare la violazione;

e.     professionalità e personalità del soggetto, precedenti disciplinari, circostanze in cui è stato commesso il fatto illecito

4.     L’irrogazione delle sanzioni disciplinari sarà ispirata ai principi di autonomia (rispetto all’eventuale processo penale), tempestività, immediatezza, proporzionalità ed equità.

 

Art. 10 - Comportamenti sanzionabili

1.     Fermi restando gli obblighi definiti dalle norme vigenti ed applicabili, i comportamenti sanzionabili che costituiscono violazione del Modello sono, a titolo esemplificativo, elencati di seguito in ordine di gravità crescente:

a.     violazione di regole o di procedure interne adottate in attuazione del Modello o ivi contenute (ad es. omissione di comunicazioni o false comunicazioni al Responsabile, ostacolo all’attività del Responsabile, omissione di controlli, etc.);

b.     violazione di prescrizioni dei Codici di condotta;

c.      comportamenti diretti al compimento di uno o più reati di rilevanza per il decreto, idonei ad esporre la POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. alla relativa responsabilità societaria ai sensi del decreto legislativo 231 del 2001.

Le sanzioni vengono commisurate al livello di responsabilità ed autonomia operativa delle persone coinvolte, all’eventuale esistenza di precedenti disciplinari a carico, all’intenzionalità e gravità del comportamento (misurabile in relazione al livello di rischio cui la POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. è esposta).

 

 

Art 11 – Sanzioni

1.     In caso di accertata violazione del Modello da parte dei destinatari, il Consiglio direttivo, su proposta del Responsabile, può applicare le sanzioni di seguito elencate, secondo i suindicati criteri della proporzionalità e progressività:
      a.  ammonizione

            b. sospensione temporanea

            c. esclusione

 

Art 12 - Ricorso in autotutela

1.     Avverso i provvedimenti sanzionatori di cui al precedente art. 9, è ammesso - senza limiti di tempo - il  ricorso in via di autotutela da indirizzarsi, in forma scritta, esclusivamente a mezzo PEC,  al Responsabile per la tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione e per conoscenza anche al Presidente della POLISPORTIVA OR.PA.S. A.S.D. il quale ne dà tempestiva conoscenza al Consiglio Direttivo.

2.     La suddetta richiesta di riesame dovrà contenere, a pena di nullità, i seguenti dati obbligatori:

·        dati anagrafici completi del ricorrente e del suo difensore (se nominato);

·        domicilio digitale PEC del ricorrente e del suo difensore (se nominato);

·        estremi dell’atto sanzionatorio avverso il quale è proposto il ricorso;

·        motivazioni in punta di diritto e di fatto che il ricorrente chiede di esaminare a propria difesa;

·        richiesta di sgravio parziale o totale della sanzione;

·        firma digitale dell’atto da parte del ricorrente (e del difensore se nominato)

·        procura alle liti (solo nel caso di nomina di un difensore)

Debbono inoltre essere allegati al ricorso, in formato digitale:

·        documenti di identità del ricorrente e del difensore (se nominato)

·        documenti che il ricorrente cita nell’atto a comprova delle proprie ragioni indicandoli come "allegati".

3.     Il Responsabile, alla luce delle memorie e delle motivazioni addotte dal ricorrente decide, nel termine di 120 giorni dalla ricezione del ricorso, se accogliere la richiesta di sgravio parziale o totale dei provvedimenti sanzionatori irrogati ovvero se disporne, motivatamente, il diniego. Della decisione è dato formale riscontro al ricorrente e al suo difensore (ove nominato) a mezzo di PEC indirizzata ai domicili digitali eletti nel ricorso.

4.     Trascorso il termine di cui sopra, senza che il ricorrente abbia ricevuto formale e motivata risposta in ordine al ricorso proposto, esso si intende accolto totalmente secondo il principio del “silenzio-assenso”.

5.     Nelle more del procedimento di riesame in autotutela, i provvedimenti sanzionatori di qualsiasi natura si intendono sospesi a tutti gli effetti, anche economici. L’atto sanzionatorio deve contenere - a pena di nullità - menzione del presente procedimento di autotutela e di tutte le modalità necessarie per un efficace esercizio del medesimo.

 

Art. 13 – Diffusione ed attuazione

 

1.  La Società, anche con il supporto del Responsabile Safeguarding, si impegna a diffondere ampiamente il presente documento e il Codice di Condotta allegato a tutela dei minori e per la prevenzione di molestie, violenza di genere e discriminazioni (vedi Allegato A) tra i propri Tesserati o Soci e i volontari coinvolti nell'attività sportiva, in qualsiasi ruolo o funzione. Si impegnano inoltre a mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per garantire la piena applicazione di tali normative, a svolgere verifiche su ogni segnalazione di violazione e a condividere materiale informativo per sensibilizzare e prevenire i disturbi alimentari negli sportivi.

2.  Il   presente   documento   sarà   pubblicato   sul   sito   web   dell’associazione, se disponibile, e/o affisso presso la sede, e sarà portato a conoscenza di tutti i collaboratori al momento dell'instaurazione del rapporto con la Società. Qualsiasi violazione delle disposizioni sarà sanzionata con adeguate misure disciplinari o contrattuali.

 

Art. 14 – Norme finali

 

1.  Il presente documento viene revisionato dal Consiglio Direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale, nonché ogni volta che sia necessario per recepire eventuali nuove disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, modifiche ai Principi Fondamentali approvati dall'Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, nonché eventuali integrazioni alle normative delle Federazioni CONI e degli Enti di Promozione Sportiva a cui la Società è affiliata.


 

 

 

Allegato A

 

CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

 

Ai sensi delle direttive emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, ai Principi Fondamentali approvati dall'Osservatorio permanente del CONI per le politiche di Safeguarding, nonché alle indicazioni e linee guida fornite dal Centro Sportivo Italiano (CSI) e dalle Polisportive Giovanili Salesiane (PGS).

 

 

Ogni Tesserato o Socio ha il dovere di mantenere un ambiente sportivo che sia rispettoso, equo e libero da ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.

 

È un diritto fondamentale di ciascun Tesserato o Socio essere trattato con rispetto e dignità, e di essere protetto da ogni tipo di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione, come previsto dal D.lgs. n. 198/2006. Questo diritto è garantito indipendentemente da razza, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, situazione finanziaria, luogo di nascita, caratteristiche fisiche, intellettuali, relazionali o sportive. Il benessere psicofisico di ogni Tesserato o Socio ha sempre la massima priorità, superando anche il successo sportivo.

 

Non sono tollerate discriminazioni di alcun tipo, che siano basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o su qualsiasi altra caratteristica personale, nazionale o sociale, disponibilità economica o altra circostanza.

 

In caso di violazione delle norme stabilite per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione, il regime di sanzioni applicabile varierà in base al ruolo che il soggetto ricopre all'interno della Società.

 

È espressamente vietata, ripudiata e sanzionata dalla Società ogni forma di:

 

●   Abuso psicologico, ovvero qualsiasi atto intenzionale e non gradito, compreso l'isolamento, la restrizione, la mancanza di rispetto, la coercizione, l'aggressione

verbale, l'intimidazione o qualsiasi altro comportamento che possa danneggiare l'identità, la dignità e l'autostima di una persona, o influenzare negativamente le sue emozioni, pensieri, valori e convinzioni, oppure disturbare la sua tranquillità. Questi comportamenti possono manifestarsi anche attraverso l'uso di strumenti digitali.

●   Abuso fisico, ovvero ogni atto deliberato, indesiderato, consumato o tentato, che possa includere botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o il lancio di oggetti, con il potenziale di causare danni fisici reali o potenziali, oppure di falsificare intenzionalmente danni alla salute, trauma, lesioni fisiche, o compromettere lo sviluppo psicofisico di un minore, interferendo con la sua crescita sana e serena. Tali comportamenti possono anche includere il costringere un atleta a svolgere attività fisiche inadeguate per migliorare le prestazioni sportive, come ad esempio l'imposizione di carichi di allenamento non appropriati in base all'età, al genere, alla struttura e alla capacità fisica, oppure forzare atleti malati, feriti o che provano dolore a allenarsi. In questa categoria rientrano anche comportamenti che favoriscono il consumo di alcol o pratiche di doping, entrambi vietati dalle norme vigenti.

●   Molestia sessuale, ovvero qualsiasi atto o comportamento di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico, che è indesiderato e non gradito e che provoca una grave sensazione di fastidio, disagio o disturbo. Questi comportamenti possono includere l'uso di un linguaggio del corpo inappropriato, la formulazione di osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, così come richieste indesiderate o non gradite di natura sessuale, sia tramite telefonate, messaggi, lettere o altri mezzi di comunicazione, con l'effetto di intimidire, degradare o umiliare.

●   Abuso sessuale, ovvero qualsiasi comportamento o azione di natura sessuale, che sia con o senza contatto fisico, e che viene considerato non desiderato, oppure nel quale il consenso è ottenuto in modo forzato, manipolato, non dato o negato. Questo    può   includere   anche   il   costringere   un   Tesserato o Socio a   partecipare   a comportamenti sessuali inappropriati o indesiderati, o nell'osservare il Tesserato o Socio in situazioni o contesti sessuali non appropriati.

·       Adescamento online: comprende comportamenti con i quali adulti potenziali abusanti presenti online utilizzano varie tecniche di manipolazione psicologica per indurre bambini/e o adolescenti a superare le resistenze emotive e a instaurare una relazione intima e/o sessualizzata. 

●   Violenza di genere, ovvero tutte le forme di violenza, che vanno dalla violenza psicologica e fisica a quella sessuale, inclusi comportamenti persecutori e discriminazioni di genere.

●   Bullismo e cyberbullismo, ovvero qualsiasi forma di comportamento offensivo e/o aggressivo da parte di uno o più individui, sia personalmente che attraverso piattaforme online come i social network o altri mezzi di comunicazione. Questi comportamenti possono essere singoli o ripetuti nel tempo e hanno lo scopo di esercitare potere o dominio su uno o più individui. Possono includere atti di prevaricazione, sopraffazione e intimidazione che causano disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento. Tra di essi rientrano umiliazioni, critiche sull'aspetto fisico, minacce verbali (anche in relazione alla performance sportiva), diffusione di notizie false, minacce di violenza fisica o danneggiamento di proprietà della vittima.

●   Nonnismo (hazing), ovvero qualsiasi comportamento che implica un'iniziazione umiliante e/o pericolosa dei nuovi membri da parte dei membri anziani dello stesso gruppo.

●   Abuso di matrice religiosa, ovvero limitare o condizionare il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di praticare il culto, sia in privato che in pubblico, a condizione che non comporti pratiche contrarie al buon costume.

●   Abuso dei mezzi di correzione, ovvero superare i limiti dell'uso del potere correttivo e disciplinare assegnato a un individuo nei confronti della persona offesa, utilizzandolo in modo inadeguato o per perseguire interessi diversi da quelli per cui è stato conferito dal sistema giuridico federale.

●   Negligenza, ovvero l'omissione di intervento da parte di un Tesserato o Socio , anche in virtù  dei  doveri  derivanti  dalla  sua  posizione,  che,  dopo  essere  venuto  a conoscenza  di  uno  degli  eventi  disciplinati  dal  presente  Regolamento,  non interviene né segnala la questione al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office delle Federazioni CONI e degli EPS a cui è affiliata la Società, causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno.

●   Incuria, ovvero il mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali in termini fisici, medici, educativi ed emotivi.

●   Altri comportamenti discriminatori, ovvero ogni altra condotta mirata a produrre un effetto discriminatorio fondato su etnia, colore della pelle, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, credenze personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

 

 

 

 

NORME DI CONDOTTA GENERALI

 

I Tesserati o Soci e coloro che partecipano all'attività sportiva in qualsiasi ruolo o capacità

NON DEVONO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO :

 

      Discriminare o avere qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;

 

      Colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;

 

      Avere atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;

 

      Agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;

 

      Avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;

 

      Agire in modi che possano essere abusivi;

 

      Usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;

 

      Comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;

 

      Stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati o Soci utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email,chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale;

 

      Tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;

 

      Invitare a momenti conviviali non istituzionali atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;

 

      Agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;

 

      Discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.

 

 

DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI O SOCI

 

 

Si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i Tesserati o Soci:

 

        Manifestare lealtà, probità e correttezza in tutte le attività connesse o correlate all'ambito sportivo e adottare una condotta improntata al rispetto verso gli altri Tesserati o Soci;

 

        Evitare l'uso di un linguaggio inappropriato o allusivo, anche in contesti ludici o scherzosi;

 

        Assicurare la sicurezza e la salute degli altri Tesserati o Soci, contribuendo a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

 

        Partecipare attivamente all'educazione e alla formazione nella pratica sportiva sana, offrendo supporto agli altri Tesserati o Soci nei percorsi educativi e formativi;

 

        Promuovere un equilibrio sano tra vita personale e sportiva, valorizzando anche gli aspetti ludici, relazionali e sociali dell'attività sportiva;

 

        Stabilire rapporti equilibrati con coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i soggetti incaricati della cura degli atleti, o i loro delegati;

 

        Prevenire e ridurre le dispute, i conflitti e le tensioni attraverso una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

 

        Affrontare con   proattività comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;

 

        Collaborare con gli altri Tesserati o Soci nella prevenzione, contrasto e repressione di abusi, violenze e discriminazioni, sia a livello individuale che collettivo;

 

        Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere a rischio se stessi o gli altri, causare pericoli, timori o disagi.


 

 

 

DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI

 

Si stabiliscono i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:

 

        Contribuire attivamente alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

 

        Evitare qualsiasi abuso o utilizzo improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati o Soci, soprattutto se minori;

 

        Partecipare alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati o Soci, in particolare se minori;

 

        Limitare al minimo indispensabile ogni contatto fisico con i Tesserati o Soci, soprattutto se minori;

 

        Favorire   un   rapporto   tra   Tesserati o Soci basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali che possano generare uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso la manipolazione;

 

         Evitare di creare situazioni di intimità con i Tesserati o Soci minori;

 

        Organizzare soluzioni logistiche durante le trasferte per prevenire situazioni di disagio o   comportamenti inappropriati, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle decisioni;

 

        Comunicare e condividere con i Tesserati o Soci minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo coloro che hanno la responsabilità genitoriale o i loro delegati nelle scelte;

 

        Evitare comunicazioni e contatti di natura intima con i Tesserati o Soci minori, anche tramite i social network;

 

        Interrompere immediatamente ogni contatto con i Tesserati o Soci minori se si avvertono situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, e attivare il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;


 

 

 

        Utilizzare le competenze professionali necessarie nella programmazione e/o gestione dei regimi alimentari in ambito sportivo;

 

        Segnalare tempestivamente eventuali segni di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;

 

        Dichiarare eventuali situazioni di incompatibilità e conflitti di interesse;

 

        Promuovere i valori dello sport educando al rifiuto di sostanze o metodi vietati per migliorare le prestazioni sportive dei Tesserati o Soci;

 

        Mantenersi costantemente informati sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

 

        Evitare l'utilizzo, la riproduzione e la diffusione di immagini o video dei Tesserati o Soci minori, se non per fini educativi e formativi, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o dai soggetti responsabili della loro cura;

 

        Segnalare prontamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che mettano i Tesserati o Soci a rischio di pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

 

 

DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI

 

Si stabiliscono i seguenti diritti, doveri e obblighi a carico degli atleti:

 

        Collaborare solidalmente con gli altri atleti, offrendo assistenza e incoraggiamento reciproco;

 

        Condividere le proprie ambizioni con dirigenti e allenatori sportivi e valutare insieme le proposte riguardanti gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo anche coloro che hanno la responsabilità genitoriale o sono incaricati della cura, e confrontarsi eventualmente con gli altri atleti;


 

 

 

        Comunicare ai dirigenti sportivi e agli allenatori situazioni di ansia, paura o disagio riguardanti sé stessi o altri;

 

        Prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che possano mettere gli altri atleti in uno stato di soggezione, pericolo o timore, anche attraverso manipolazioni;

 

        Rispettare e preservare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e di tutti i soggetti coinvolti nell'attività sportiva;

 

        Riconoscere e rispettare il ruolo educativo e formativo dei dirigenti sportivi e degli allenatori;

 

        Mantenere rapporti basati sul rispetto reciproco con gli altri atleti e con tutte le persone coinvolte nell'attività sportiva;

 

        Segnalare qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura degli atleti, o ai loro delegati;

 

        Evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e allenatori, segnalando eventuali comportamenti inappropriati;

 

        Non diffonder materiale fotografico o video di natura privata o intima senza autorizzazione, segnalando comportamenti non conformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti incaricati della cura, nonché al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società;

 

        Segnalare tempestivamente al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società situazioni, anche potenziali, che possano mettere sé stessi o altri in pericolo o pregiudizio. 

 

 

 

NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELLATTIVITÀ CON I MINORI

 

Quando si svolge attività con i minori, è necessario:

 

        Organizzare l'attività in modo da minimizzare i rischi.

 

        Usare un linguaggio positivo e motivante valorizzando i risultati, anche parziali, raggiunti dai           minori;

 

        Favorire un clima accogliente dell’unicità di ciascun minore, cosicché possa sentirsi parte            essenziale della società sportiva;

 

        Essere visibili ad altri adulti, per quanto possibile, durante l'attività con i minori.

 

        Consentire, quando possibile e nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza, l'accesso agli impianti durante allenamenti e sessioni di prova ai genitori o tutori legali, o agli addetti alla sorveglianza.

 

        Consentire ai responsabili designati dalla POLISPORTIVA OR.PA.S. ASD la vigilanza degli spogliatoi al termine delle partite o degli allenamenti, affinché siano lasciati in ordine e puliti. È altresì possibile la vigilanza su atleti/e affinché non assumano atteggiamenti inopportuni all’interno dello spogliatoio o danneggino lo stesso. In ogni caso, eventuali azioni di vigilanza dovranno avvenire secondo procedure rispettose della privacy, delle esigenze e delle specificità di ogni atleta;

 

        Durante le trasferte di qualsiasi tipo è necessario vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello;

 

        Ottenere l'autorizzazione scritta dai genitori o tutori legali qualora siano previste sessioni di allenamento singole e/o in orari non consueti.

 

        Astenersi dall'utilizzare, riprodurre e diffondere immagini o video dei Tesserati o Soci minori, se non per finalità educative e formative, ottenendo le necessarie autorizzazioni dai genitori o tutori legali o dagli addetti alla sorveglianza.

 

        Evitare situazioni di intimità con i Tesserati o Soci minori.

 

        Comunicare e condividere con i Tesserati o Soci minori gli obiettivi educativi e formativi, coinvolgendo i genitori o tutori legali o gli addetti alla sorveglianza.

 

        Astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con i Tesserati o Soci minori, anche tramite social network.

 

        Interrompere immediatamente ogni contatto con i Tesserati o Soci minori se si riscontrano situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, informando il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della Società e/o il Safeguarding Office delle Federazioni CONI o degli Enti di Promozione Sportiva a cui la società è affiliata.

 

        Promuovere una cultura di apertura che consenta a tutto il personale, ai rappresentanti, ai minori e ai loro caregiver di sollevare e discutere liberamente qualsiasi argomento o preoccupazione.

 

        Mantenere relazioni equilibrate con i genitori o tutori legali e gli addetti alla sorveglianza.

 

        Informare i minori sul tipo di rapporto che devono aspettarsi con gli allenatori e gli altri membri del sodalizio, incoraggiandoli a segnalare eventuali preoccupazioni.

 

        Valorizzare le capacità e le competenze dei minori e discutere con loro dei loro diritti, di cosa è accettabile e di cosa non lo è, nonché di cosa possono fare in caso di emergenza.

 

        Mantenere un alto standard personale e professionale.

 

        Trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto.

 

        Favorire la partecipazione attiva dei minori per sviluppare le loro capacità di auto-protezione.

 

 

 

 

 

 

 

Segnali di disagio e malessere

 

A titolo esemplificativo, sono considerati segnali di disagio e malessere:

 

        Cambi   repentini   e   ingiustificati   di   comportamento, come   riduzione   della concentrazione, isolamento, depressione, paura, sbalzi d'umore, riluttanza ad allenarsi o partecipare alle gare, che possono essere accompagnati da cali delle performance sportive.

 

     Disturbi dell'alimentazione.

 

        Segni fisici evidenti   repentini cambiamenti comportamentali, oppure segnali verbali diretti o indiretti di difficoltà.

 

        Ferite come contusioni inspiegabili o sospette, tagli o bruciature, soprattutto se presenti su parti del corpo normalmente non soggette a tali lesioni e non compatibili con l'attività sportiva.

 

     Una ferita per la quale la spiegazione sembra poco plausibile.

 

     Il minore che racconta di un'azione di abuso che lo ha coinvolto.

 

        Diffidenza verso allenatori, accompagnatori, dirigenti o altri adulti con cui il minore dovrebbe avere un rapporto di fiducia.

 

     Trascuratezza e frequente perdita di effetti personali.

 

Importante: la presenza di uno o più di questi segnali non costituisce di per sé la prova della presenza di abusi, violenza o molestie. Tali segnali devono essere valutati anche considerando i comportamenti tipici dei minori durante alcune fasi dello sviluppo e della crescita, come la preadolescenza e l'adolescenza, durante le quali cambiamenti di umore e comportamento sono comuni anche in assenza di abusi, violenza o moles


  

 

 

 
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